Se n’è andato via in silenzio. Pochi sapevano che Toto Cutugno soffriva ormai da tanto tempo di un tumore maligno alla prostata. Aveva compiuto da poco 80 anni. Con lui se ne va una parte di storia di quell’orgoglio canoro tutto italiano, che ci ha resi famosi in tutto il mondo. Quindici partecipazioni al Festival di Sanremo, una storica performance sul palco dell’Ariston con Ray Charles, hanno rappresentato tappe importanti nella carriera di Toto Cutugno, autore di canzoni amatissime soprattutto all’estero, come: “L’italiano”, “Solo noi”, “Il tempo se ne va”, “La mia musica”, per citarne solo alcune del suo vasto repertorio di cantante e autore di una infinità di testi e musiche affidate talora anche ad altri interpreti del mondo canoro italiano e internazionale. Di lui si ricorda anche la fortunata conduzione televisiva di quella “Domenica In” del 1987, in cui seppe dimostrare il suo essere personaggio eclettico dello spettacolo televisivo. Toscano di nascita, ma cresciuto in Liguria, Toto Cutugno, ancora ventenne, formò il complesso “Toto e i Tati” proponendo live tutti i suoi brani. Da qui la partenza verso un mondo cui egli ha dato e ricevuto grandi consensi da parte del pubblico ma non sempre della critica, la quale gli si è spesso scagliata contro, producendo in Toto Cutugno anni di polemiche. Era così il Toto nazionale, sensibile, romantico, tenero, di animo gentile, ma al contempo capace di rispondere con durezza alle critiche che lui riteneva non costruttive, ma atte a distruggere volutamente il suo personaggio. Discriminazioni dei media messe in atto nel polemizzare il suo essere eterno secondo al Festival di Sanremo, che Toto respingeva con forza e determinazione. Tra le sue ultime apparizioni televisive ricordiamo quella dell’anno 2019 a “Verissimo”, la casa di Silvia Toffanin, in cui parlò della sua malattia a cuore aperto. Finisce così l’era di uno dei più rappresentativi interpreti canori del nostro tempo, quell’italiano vero che ci ha resi orgogliosi in tutto il mondo.
Salvino Cavallaro